Quando "suor Ginevra" sentì giungere l’"amato Messer Giannetto" (da lei creduto morto durante le crociate), per l’emozione cominciò a mischiare senza controllo frutta secca, canditi, spezie, pepe… Così secondo la romantica leggenda nacque il "panforte senese". E fu "suor Brigida", sempre per errore, a inventare i "croccanti brigidini di Lamporecchio": si confuse preparando le ostie e per non buttare via l’impasto aggiunse un po’ d’anice!
Al ristorante degli agriturismi in Toscana non rinunciare al dessert. Ciascuna zona conserva ricette semplici (come insegna la frugalità del mondo rurale) ma prelibate non manca mai la classica bottiglia d’olio extravergine d’oliva. Versane lentamente il contenuto su una semplice fetta di pane, su una "bruschetta al pomodoro", sui fagioli appena lessati, oppure sulla "tradizionale ribollita"… La cucina deliziosamente salutare dei "nonni"!
Lasciati tentare dal sapore corposo e deciso dell’"olio nuovo". Le sagre disseminate nella regione a ottobre e novembre propongono degustazioni dei migliori extravergini del territorio abbinati a prodotti tipici locali.
Alcune specialità dolciarie toscane si gustano a pieno soltanto se abbinate ad altri sapori locali di Toscana. L’accostamento più classico? "Cantucci di Prato" (biscotti con mandorle) e "Vin Santo Toscano".
Qualche azienda agrituristica organizza corsi di cucina tipica dedicati esclusivamente alla preparazione dei dolci: "sommommoli" (particolari frittelle di riso), "castagnaccio" (a base di farina di castagne), "cavallucci" (biscotti con noci, arancia candida e semi d’anice), ecc...
Un po’ di zucchero, farina... e due uova fresche del contadino. Se hai prenotato un appartamento in un agriturismo della Toscana , divertiti a cucinare le torte tradizionali, ovviamente utilizzando i prodotti genuini della campagna.